X, l’attuale piattaforma dei social media precedentemente nota come Twitter, ha ottenuto un’importante vittoria legale contro alcuni aspetti della legge californiana sulla moderazione dei contenuti. Un tribunale d’appello ha stabilito che l’obbligo per le piattaforme social di pubblicare politiche contro odio e disinformazione, nonché di inviare rapporti semestrali sulle loro azioni di enforcement, potrebbe violare il Primo Emendamento.

La controversa legge, emanata dallo stato californiano, era stata criticata da X, che ha affermato che essa costringe le aziende come X Corp. ad esprimere posizioni contrarie alla loro volontà. Inizialmente, un giudice californiano aveva negato la richiesta di sospensione della legge, sostenendo che i requisiti di reporting non erano eccessivamente gravosi. Tuttavia, la recente decisione del tribunale d’appello ha invertito questo giudizio, dichiarando che le condizioni imposte dalla legge sono “più estese del necessario” per raggiungere l’obiettivo dichiarato dello stato di imporre la trasparenza.

La posizione di X e il contesto politico

Dopo l’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk, X ha ridotto significativamente le sue squadre dedicate alla moderazione dei contenuti, portando a un aumento delle critiche provenienti da vari gruppi e utenti nei confronti della gestione della disinformazione e dell’odio sulla piattaforma. Nonostante le politiche ufficiali esistenti, molti sostengono che X non stia facendo abbastanza per combattere questi problemi.

Il portavoce dell’Ufficio del Procuratore Generale della California, Rob Bonta, ha comunicato che stanno “esaminando l’opinione e risponderanno di conseguenza in tribunale”. X ha descritto la decisione come una “vittoria” per la piattaforma e per la libertà di espressione a livello nazionale.

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