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Internet Archive perde appello sulla concessione di prestiti di ebook

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L’Internet Archive ha subìto un importante colpo nella sua battaglia legale per il prestito di ebook digitalizzati. Mercoledì, la Corte d’Appello del Secondo Circuito ha stabilito che l’archivio digitale non è autorizzato a prestare ebook scansionati senza il consenso degli editori. Questa decisione non solo limita il servizio offerto dall’Internet Archive, ma segna anche una vittoria significativa per i grandi editori coinvolti nel caso.

La causa legale riguarda la questione della pirateria digitale e la protezione dei diritti d’autore. Nel 2020, quattro editori di grande rilevanza—Hachette, Penguin Random House, Wiley e HarperCollins—hanno intentato una causa contro l’Internet Archive, sostenendo che la sua libreria digitale costituisse “pirateria digitale su larga scala.” L’Internet Archive aveva lanciato il sistema Open Library, che consentiva agli utenti di “prestare” digitalmente libri fisici che l’archivio già possedeva, mantenendo teoricamente il rispetto per i diritti d’autore.

Tuttavia, con l’emergere della pandemia, l’Internet Archive ha ampliato il suo progetto offrendo accesso illimitato a ebook tramite il “National Emergency Library.” Questa manovra ha scatenato le ire degli editori, portandoli a unire le forze contro la pratica di prestito dell’archivio.

La Corte d’Appello ha riconosciuto che, sebbene il sistema di prestito digitale dell’Internet Archive potrebbe migliorare l’accesso ai libri in certi contesti, la protezione dei diritti degli autori è fondamentale. Nel commentare la decisione, la Corte ha affermato che: “La concessione dei prestiti di eBook senza compenso per i creatori riduce l’incitamento alla produzione di nuove opere.” Questa posizione riflette un principio basilare del Copyright Act, che bilancia gli interessi pubblici e i diritti degli autori.

Chris Freeland, direttore dei servizi bibliotecari presso l’Internet Archive, ha espresso la sua delusione per la sentenza. In un post pubblicato sul sito dell’archivio, ha dichiarato: “Stiamo esaminando l’opinione del tribunale e continueremo a difendere i diritti delle biblioteche di possedere, prestare e preservare i libri.” Freeland ha inoltre fatto riferimento a una petizione attiva che invita gli utenti a sostenere il ritorno all’accesso di oltre 500.000 libri bloccati dai publisher.

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Questa decisione avrà un impatto significativo non solo sull’Internet Archive, ma sul panorama dei prestiti digitali in generale. La continua tensione tra l’accesso alle informazioni e la protezione dei diritti d’autore è destinata a continuare, e il futuro dei prestiti di ebook rischia di essere influenzato dalle posizioni sempre più restrittive delle case editrici.

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